Pubblichiamo qui il resto della chiacchierata con Massimo, che si è prestato gentilmente a rispondere alle domande del Kappa, apprendista intervistatore.
K: L’assenza di concerti (e la probabile riduzione dei locali) è un problema che sembra insuperabile e che sicuramente renderà le cose più difficili. Ci sono alternative?
MP: I concerti in streaming sono una strada, servono per farsi vedere e se realizzati con originalità sono una forma d’arte. Per esempio, durante la quarantena ho apprezzato molto quello degli Oranssi Pazuzu e il festival della Century Media. Con la mia etichetta Taxi Driver Records ho organizzato un piccolo festival online dove ogni band ha proposto qualche minuto di performance, chi da casa, chi in studio, chi all’aria aperta. Il formato del concerto in streaming è poco sfruttato nel nostro paese ma canali come Kexp o Audiotree fanno vendere dischi. Non hai idea di quanti album dei Comet Is Coming abbiamo venduto dopo la loro session per Tiny Desk.
K: Consigliaci 3 dischi punk italiani per te imprescindibili…
MP: Domanda difficilissima, con solo tre scelte vado sul banale ma questi non si possono non avere: Kina “Se ho vinto se ho perso”, Wretched “Libero di vivere libero di morire” e Negazione “Lo spirito continua”. Nel punk, più che nel metal, ho sempre apprezzato maggiormente le band che si esprimono in italiano: il messaggio arriva più direttamente e senza steccati. Mi capita di citare i testi nella vita quotidiana e in qualche modo è più facile che mi cambino la vita o perlomeno mi facciano pensare.
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